TriBeCa Telling! In Cambogia con Chiara e Francesca

 
Grazie a Chiara e Francesca che ci portano in Cambogia!

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Partiamo con un agile Venezia- Abu Dhabi, Abu Dhabi- Bangkok, Bangkok- Siam Reap. Cosa sono due scali quando puoi risparmiare 10 euro da investire in Mango e Sticky Rice?

 
 
 
 

All’arrivo in aeroporto troviamo già il tuk tuk ad attenderci. Sarà lui ad accompagnarci per 2 giorni tra i templi del complesso di Angkor.

I templi di Angkor sono considerati l’ottava meraviglia del mondo, e sicuramente se lo sono meritati. Non si può non svegliarsi alle 4 per andare a godere l’alba all’ Angkor Wat. E mentre si attraversano le strade di terra rossa nel freddo del mattino a bordo del tuk tuk si ha la sensazione di andare incontro ad un’esperienza indimenticabile. Lo è per voi e per le 5000 persone con cui si dovrà dividere lo spazio del bordo lago per immortalare il sorgere del sole.

 

Angkor TIPS: Tutti e 5000 farete lo stesso giro ….

Il Grand Circuit o lo small Circuit. Per cui se volete godervi qualche tempio in solitudine fatelo in senso antiorario. Riuscirete così anche a godervi il Bayon all tramonto. un po’ fuori circuito c’è il tempo di Banteay Srei, detto anche tempio delle donne. Qualche km più in la con una camminata di 50 minuti nella giungla si può arrivare a kbal spean dove si possono ammirare le incisioni dedicate a Shiva scavate sul letto del fiume

 
 

In Cambogia moltissime ong gestiscono anche ristoranti dove, ad esempio, giovani che vivono negli orfanotrofi vengono avviati ad una professione. Spesso sono locali alla moda dove si mangia molto bene. A Siam Reap vi consigliamo HAVEN https://havencambodia.com/

 
 
 
 
 

Dopo una visita al villaggio su palafitte del lago Tonle Sap partiamo in Bus per Battambang una città di campagna decisamente meno turistica. Si potrebbe raggiungere anche con agili 6-8 ore di barca risalendo il fiume, ma marzo è la fine della stagione secca a il livello del fiume era troppo basso, dobbiamo dunque scegliere un pullman.

 
 
 
 

A Battambang abbiamo passeggiato, capito nel dettaglio cosa vuol dire strade senza illuminazione, viaggiato su un improbabile trenino monorotaia che chiamano Bamboo Train, mangiato in un ristorante favoloso (https://www.facebook.com/jaanbaicct/) ma soprattutto trascorso una giornata con una ong cambogiana (PKO) che gira i villaggi portando nelle scuole libri e animazioni per bambini a bordo di camioncini.

 
 
 
 

Sempre in Bus ci spostiamo a Phnom Penn, dove visitiamo il palazzo reale, i campi di sterminio, passeggiamo lungo il Mekong dove le signore vendono fiori di loto e uccellini da liberare come gesto votivo (purtroppo gli uccellini sono addestrati a fare ritorno in gabbia e poter essere rivenduti). Abbiamo camminato per i mercati, dove vendono dei curiosi mutandoni con le chiappe imbottite, proprio come i nostri reggiseni, per rendere i sederi cambogiani più prominenti.

 
 
 

Abbiamo bevuto aperitivi al Foreing Correspondents Club come un Ernest Hemingway qualsiasi.https://www.fcccollection.com/phnom-penh

Abbiamo dormito a cifre irrisorie al One Up Banana Hotel, piccolo e pulitissimo albergo del centro, e quello che abbiamo risparmiato lo abbiamo investito in una cena indimenticabile alla Chinese House. ( Google dice che ha chiuso definitivamente, ma non possiamo che riapra presto)

 
 
 
 
 
Chiudiamo il nostro viaggio con un po’ di relax, con un giro tra le piantagioni di pepe della zona di Kampot, e poi il tranquillo mare di Kep. Poggiamo gli zaini e ci concediamo un po’ di comfort al Veranda Natural Resort ( https://www.veranda-resort.asia/) e di giorno ci dondoliamo sulle amache di Rabbit Island, isola disabitata che si raggiunge con una decina di minuti di nave dal porto di Kep
 
 
 
 

In Cambogia con Chiara e Francesca

#crediamosemprenellemozioni #torneremoaviaggiare